Ilya and Emilia Kabakov: a dreamlike journey 'Between Heaven and Earth' At the Fondazione Querini Stampalia in Venice
By Silvia Ionna
English Translation:
One of the most interesting aspects of being in Venice during the opening of the Biennale Arte is the privilege of attending the opening of a series of exhibitions that complement the Venetian event, but sometimes surpass it in quality and research, like the one we will discuss (...) On the occasion of the 60th Biennale Arte, the exhibition Between Heaven and Earth provided a fitting celebration of the work of Ilya and Emilia Kabakov, which is deeply imbedded in the Querini Stampalia Foundation. The exhibition space features four historical installations by the Russian duo, which, despite commanding the visitor's attention with their powerful presence, seamlessly interact with the surroundings, allowing room to observe the permanent collection side-by-side.
The works reference recurring concepts in the Kabakovs' oeuvre, creating a powerful connection with the spaces they inhabit. In the piece The Eminent Direction of Thoughts, viewers peer into a small room in which a chair is placed, to observe this ‘total installation,’ surrounded by colorful threads and a beam of light from the ceiling. Immediately, the Kabakovs' intention is realized! Who was sitting in that chair? Where have they gone? Did they escape using the colorful threads or did they vanish elsewhere? Such are the questions that captivate the viewer.
In this intensely connected work of art, the concept of the room – a recurring theme in the Kabakovs' work, linked to the idea of escaping daily life or shielding oneself from the outside world – prompts deep reflection. The Russian artists' conceptualism stimulates our thoughts, in contrast to the shallow art we're used to, which often lacks intellectual depth. This is the timeless and expansive impact of Ilya and Emilia Kabakov's work. They have the ability to evoke thoughts and dreams, immersing viewers in the stories they offer us, drawing universal insights from them, and tapping into our imagination, which has been dulled by excessive use of social media but finds new life in their creative brilliance.
Italian Original:
Uno degli aspetti più interessanti, quando si è a Venezia durante l’apertura della Biennale Arte, è il privilegio di poter assistere all’inaugurazione di una serie di mostre che fanno da corollario alla kermesse veneziana, ma che talvolta la surclassano per qualità e ricerca, come quella di cui stiamo per parlarvi (...) In occasione della 60esima Biennale Arte, l’opera di Ilya ed Emilia Kabakov, così legata ai luoghi di cui stiamo parlando, ha trovato una celebrazione appropriata con la mostra “Between Heaven and Earth” (Tra cielo e terra). Negli spazi espositivi della fondazione sono esposte quattro installazioni storiche del duo russo che, pur monopolizzando l’attenzione del visitatore con la loro possente presenza, dialogano perfettamente con i luoghi, lasciando spazio all’osservazione di opere collaterali appartenenti alla collezione permanente.
Le opere dei Kabakov fanno riferimento a concetti che ritornano nei loro lavori, tessendo una trama di forte impatto con i luoghi nei quali sono ospitati. Ed ecco dunque che nell’opera “L’eminente direzione dei pensieri” scorgiamo una sedia, posizionata in una piccola stanza a cui lo spettatore si affaccia per osservare questa “installazione totale”, enucleata in un piccolo spazio, circondata dal fascio di luce che proviene dal soffitto e da fili colorati. Immediatamente il volere dei Kabakov si compie! Chi sarà stata la persona che occupava la sedia? Dove sarà andata? Sarà forse fuggita utilizzando i fili colorati o smaterializzandosi altrove. Tali le domande che si impadroniscono dello spettatore.
In questo legame intenso che riporta la riflessione al concetto di stanza, particolarmente presente nell’opera dei Kabakov, in quanto legato al fuggire dalla quotidianità o al proteggersi da ciò che è fuori di noi, il concettualismo a cui gli artisti russi hanno fatto riferimento stimola la riflessione di noi poveri mortali, ormai abituati a un’arte priva di spessore, che cela ben poco di intellettuale al suo interno. È proprio questa, a nostro avviso, la portata atemporale e di ampissimo respiro che l’opera di Ilya ed Emilia Kabakov donano al pubblico. La capacità di sollecitare pensieri e sogni, di immedesimarsi nelle storie che i due artisti suggeriscono allo spettatore, traendone considerazioni universali, facendo riferimento alla nostra immaginazione, ormai atrofizzata dall’utilizzo eccessivo dei social, ma che di fronte a tale estro creativo, prende respiro.