Apre il 6 dicembre a Palazzo Reale la mostra, curata da Germano Celant, che celebra l’artista scomparso nel 2006. Esposte oltre sessanta opere anche di enormi dimensioni
Milano celebra Emilio Vedova a cent’anni dalla nascita. Si apre domani, 6 dicembre, e prosegue fino al 9 febbraio 2020 a Palazzo Reale, la mostra Emilio Vedova, tra le più importanti retrospettive mai dedicate al maestro del Novecento nato a Venezia nel 1919 e morto sempre a Venezia nel 2006.
Curata da Germano Celant, la mostra (a ingresso gratuito, palazzoreale.it; fondazionevedova.org) si sviluppa nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale «per esprimere al meglio il linguaggio artistico del pittore»: l’allestimento prevede l’esposizione, sia a muro che a pavimento, di una sessantina di opere dagli anni Quaranta agli anni Novanta, alcune molto grandi, che danno conto del valore dell’opera di Emilio Vedova nel contesto dell’arte contemporanea internazionale. Per l’occasione è stato realizzato un intervento, progettato dallo studio Alvisi Kirimoto di Roma, che crea una parete espositiva lunga trenta metri e alta cinque, circondata da una struttura luminosa che attraversa diagonalmente il salone.
Tra le opere in mostra, i celebri Dischi e l’enorme Absurdes Berliner Tagebuch ’64 esposto nella sua integrità. Prima di entrare nella Sala delle Cariatidi, il visitatore sarà accompagnato da una cronologia con i dati biografici, le immagini, le dichiarazioni poetiche di Vedova e da una selezione di opere che ne raccontano la storia artistica, dall’espressionismo al neocubismo alla sperimentazione di tecniche e materiali di matrice dada e costruttivista.